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Colpita emotivamente da una tonnellata di mattoni

  • The other me
  • 18 nov 2017
  • Tempo di lettura: 1 min

Sa un po di Emo, eppure ci sono giorni, momenti, minuti, secondi che mi sento così.

A volte il pianto non basta, né l'urlare, né il distruggere il mondo intero, per la rabbia che porti dentro.

A volte non saziano il cibo, l'alcool, il fumo o qualsiasi altro vizio uno si conceda per metterla a tacere -perché resta li sottopelle che striscia e si annida dentro di te.

Mi fa sentire fragile, anche se non tollero esserlo perché sarebbe solo uno stupido cliché.

Capace di lasciarti soltanto del freddo addosso, dentro le ossa, accanto al cuore.

Una sensazione di nullità.

La percezione di sentirti sempre una merda.

L'incapacità di credere che c'è una fine a tutto questo, anche se basta solamente volerlo.

Il desiderio di fuggire, allontanarti dai problemi, credendo che solo così spariscano -anche se non accade perché si ingigantiranno sempre di più.

La sensazione di volere qualcuno accanto che ti dica che non è colpa tua, soltanto per mentirti, per farti stare meglio per un po.

L'essere convinta che nessuno possa capirti -con la consapevolezza di sembrare una di quelle stupide ragazzine che non hanno ancora scoperto cosa sia la pubertà.

La realizzazione che l'unica cosa che possa aiutarti sia un punto di sfogo.. ognuno ha il suo io ho la scrittura.

Finalmente la mia ISOLA CHE NON C'E' l'ho trovata..


 
 
 

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